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  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Albino Reggiori
 

Pittore, ceramista e incisore, nasce nel 1933 a Laveno Mombello (Varese), dove attualmente vive e lavora. Giovanissimo entra come decoratore ceramista nella fabbrica Scotti a Laveno, frequentando contemporaneamente le Scuole Serali di Disegno. Si diploma decoratore ceramista all’istituto Professionale di Stato a Laveno, dove - successivamente - insegnerà tecnica pittorica applicata alla
ceramica. Nel 1955 inizia a dipingere e a fare ceramica: in questo periodo frequenta lo studio del pittore Leo Spaventa Filippi a Varese, ma il vero maestro spirituale per Reggiori è il prof. Marco Costantini, grande orafo milanese e valido educatore. Nel 1966 abbandona la fabbrica per dedicarsi completamente all’ormai coinvolgente attività artistica. Inizia l’attività espositiva alla fine degli anni
Cinquanta (1958), con una personale alla Galleria La Navicella a Viareggio; da allora partecipa con regolarità a numerose mostre e rassegne artistiche nelle più importanti città italiane.
Numerosi sono anche i premi e i riconoscimenti assegnati all’artista, tra i quali il premio al Concorso Nazionale della Ceramica d’Arte di Faenza, il premio Iglesias per la grafica, il premio alla Mostra dei Lavoratori presso la Confindustria a Roma, il Premio
internazionale della Ceramica di Gualdo Tadino, il Premio alla Professionalità del Rotary Club Varese Verbano. Esegue murales e affreschi in diverse città italiane: Marsala (Trapani), Gabicce (Pesaro), Brindisi, Nardò (Lecce), Diamante (Cosenza), Trivero (Biella)
e Lecce. Nel 1983 gli viene assegnata la medaglia d’oro del Presidente della Repubblica. Suoi sono i quattordici pannelli per le edicole della Via Crucis della chiesa romanica di San Pietro a Gemonio (Varese).
Dal 1996 insegna scultura ceramica presso l’Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como. Ceramica e pittura rappresentano per Reggiori “due modi certamente diversi di esprimersi che possono sembrare esteticamente contrastanti, ma (…) rappresentano un
tutt’uno inscidibile (…), un linguaggio estetico coerente, che mostra sì una evoluzione certa, ma sempre in una poetica costante, consolidata; più descrittivo all’inizio, più pregnante negli ultimi lavori (…)” (Luigi Piatti, 1997).

OMAGGIO A REGGIORI, 2001
ceramica a 1350° (fired at 1,350°), cm. 29,5x29,5

   

   
Albino Reggiori

.The painter, potter and engraver Albino Reggiori was born in Laveno Mombello in 1933 and lives and works there now. As a youth he worked as a ceramic decorator in the Scotti and Leveno factory. At the same time he took evening classes at design school. He got a diploma in ceramic decoration from the Istituto Professionale at Laveno and later taught there. In 1955 he began to paint and to make pottery. He was a frequent visitor to the studio of the painter Leo Spaventa Filippi but his true spiritual master was Marco Costantini, a well-known goldsmith in Milan. In 1966 he gave up his job in the factory to do his own artistic work. His first exhibition dates back to 1958 when he held a one-man show at the Galleria La Navicella in Viareggio. He went on to take part in shows throughout Italy. He won prizes at the Concorso Nazionale della Ceramica d’Arte in Florence, the Iglesias prize for graphics, the prize at the Mostra
dei Lavoratori at Confindustria, Rome, the Gualdo Tadino prize for ceramics, and the prize given for professionalism by the Varese Verbano Rotary
Club. He painted murals and frescoes in many Italian cities: Marsala, Gabicce, Brindisi, Nardo, Diamante, Trivero and Lecce. In 1983 he was awarded the President of the Republic’s gold medal. He made the Stations of the Cross for the Roman church at San Pietro a Gemonio.Since 1996 he has taught ceramic sculpture at the Accademia di Belle Arti Aldo Galli in Como. The critic Luigi Piatti wrote in 1977 that ceramics and painting represent for Reggiori two entirely different modes of expression, which can seem aesthetically at odds but which are an inseparable whole, using a coherent aesthetic language, which demonstrates both a distinct evolution and a constant and consolidated poetry. His style initially was more descriptive. His later works are more pregnant with meaning.

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