Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
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  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Nado Canuti
 

Nasce a Bettolle di Siena nel 1929. Autodidatta, vive e lavora a Milano. Nel 1943, a 14 anni, aderisce alla lotta per la Resistenza: prima organizzandosi con alcuni compagni, poi proseguendo da solo, nonostante la mutilazione di una mano.
Nel 1950, incoraggiato da amici, tra cui Mino Maccari, Fortunato Bellonzi e Pier Carlo Santini, esordisce come pittore; dal 1966, quindi, si dedica principalmente alla scultura, alla grafica e all’arte orafa. Negli anni ’60, in particolare con la Cappella Fazzi a Piombino, il suo linguaggio plastico si definisce in una stilizzazione di ascendenza espressionista che trova il suo tema dominante nel dolore dell’esistenza. Questa poetica di “sofferente misticismo”, fondata su una organicità di forme e forze elementari, si concentra poi nella individuazione di processi mitici e vitali al tempo stesso (ciclo delle Genesi e delle Metamorfosi), fino a raggiungere nel 1970 alla creazione di uno spazio ortogonale, nel quale si muovono personaggi sempre più definiti come atavici protagonisti dell’arte primitiva.
La sua scultura avanza poi sempre più verso la sintesi astratta, ricercando il rigore della linea, l’essenzialità compatta, liscia e geometrica delle forme. I materiali utilizzati sono il cemento fuso, scalpellinato e liscio; il marmo, l’alpacca, l’argento e soprattutto il bronzo.
Presente alla IX e X Quadriennale d’Arte di Roma, dal 1959 ad oggi ha tenuto oltre settanta personali e collettive in Italia, Germania e Francia, Svizzera, Austria, Nord Europa, Paesi Arabi, Stati Uniti, Paesi latino-americani, Giappone, Kenya. Le sue opere
figurano in musei italiani e stranieri, in numerose collezioni pubbliche e private ed in chiese e santuari. Ha realizzato opere monumentali di grande significato artistico e culturale, tra cui numerosi monumenti alla Resistenza e ai Caduti in varie città italiane.
Sulla sua produzione artistica sono state elaborate tesi e opere monografiche di notevole interesse critico. Il suo nome è presente in alcuni tra i più importanti cataloghi d’arte contemporanea (Storia dell’Arte del ’900, Enciclopedia Universale SEDA, Bolaffi Arte).

PROGETTO PER UNA FONTANA, 1982
carboncino e gessetti su carta (charcoal and chalks), cm 78x50

   

   
Nado Canuti

Nado Canuti was born at Bettolle di Siena in 1929. Aged 14, he joined the Resistance, at first as comrade in arms with others, and then operating
alone, despite the mutilation of one of his hands. In 1950, encouraged by his friends Mino Maccari, Fortunato Bellonzi and Pier Carlo Santini, he turned to painting. From 1966 he devoted himself mainly to sculpture, graphics and the goldsmith’s art. Self-taught, his plastic language defined itself during the sixties in a style that was expressionist in origin and found its dominant themes in the pain of existence. This was particularly evident in his work for the Fazzi chapel at Piombino. His poetics of ‘suffering mysticism’ founded on the coherence of form and elemental forces, focussed on individuating both mythic and vital processes at the same time, as in the Genesis and Metamorfosi cycle. By 1970 this led him to the creation of rectilinear spaces in which moved personages increasingly defined as the atavistic protagonists of primitive art.
His sculpture continued to move towards abstract synthesis, in quest of severity of line, and the polished, geometric and compact essentiality of
form. He used cement that was cast, chiselled out and polished, marble, nickel-silver, silver, and above all bronze.
He has taken part in more than 70 exhibitions worldwide since 1959. His works are in museums, public and private collections, and in churches
in Italy and abroad.
He has realised monuments to the Resistance and to the dead in various Italian cities. Theses and monographs of critical interest have been written
on his work and his name appears in several of the most important catalogues of contemporary art.

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