Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
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  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Auro Salvaneschi
 

Pittore e ceramista, nasce a Pinerolo Po ( Pavia) il 14 novembre del 1936. Segue gli studi secondari a Pesaro e si iscrive al Magistero fiorentino. Dopo il conseguimento del diploma compie varie esperienze presso botteghe di ceramisti, tra cui quella prestigiosa di Baratti a Pesaro. Non estraneo ai fermenti culturali ed artistici nazionali segue i dibattiti sulle tecniche per la lavorazione della terre cotte a Venezia e a Milano insieme a Tancredi e Valentini, grandi interpreti dell’arte della ceramica. Alla fine degli anni ’50 si trasferisce a Lecce, chiamato per insegnare Arte della Ceramica nell’Istituto Statale D’Arte “G. Pellegrino” di Lecce che in quegli anni riuniva gli artisti salentini più impegnati. Ancora oggi guida come dirigente scolastico quest’istituto portando la sua esperienza e il suo valido contributo. La tecnica della ceramica si perde nella notte dei tempi; è una tecnica antica che agli albori nasce per legarsi ad una funzione. Apparentemente semplice, è estremamente complessa per chi utilizzando la materia, con le sue potenzialità fisiche e cromatiche, vuole costruirsi un linguaggio. Auro Salvaneschi ha catturato e percepito i segreti della materia e solo così è riuscito ad estrarre, ad enucleare, a modellare morfologie scultoree, pittoriche e decorative insieme. Sempre ipercritico ed insoddisfatto crea opere utilizzando tecniche antiche e sperimentandone nuove: è convinto che l’idea diventa immagine solo se il mestiere è conosciuto e dominato. Le sue fonti di ispirazione sono la Natura e la Storia: la prima è per lui la vita, sempre uguale e pur tanto diversa, è “nourriture terrestre”nel senso panteistico e gidiano del termine; la Storia è la guida ma non tutti ne percepiscono gli insegnamenti e gli errori epocali portano distruzione e morte. Nell’ultimo periodo gli avvenimenti dell’11 di settembre lo hanno molto segnato e nelle sue opere se ne rilevano le tracce: in queste strutture la linea è più incisiva, è una ferita difficile da guarire, che può essere solo lenite col balsamo della memoria. Ha partecipato a numerose mostre e si è evidenziato soprattutto nell’arte della ceramica. Sue opere si trovano nel Museo della Ceramica di Faenza e nei palazzi salentini. Unanimi sono i consensi della critica sull’originalità contenutistica e formale della sua produzione.

11 SETTEMBRE UNA FERITA SUL MONDO, 2003
altorilievo in terracotta greificata (tn. c. 1200°), ø cm. 62

   

   
Auro Salvaneschi

The painter and potter Auro Salvaneschi was born in Pinerolo Po in 1936. He studied in Pesaro and then enrolled for a diploma in art education in Florence. He gained experience in a number of ceramic workshops, including the presitigious Baratti atelier in Pesaro. He was not foreign to the artistic and cultural ferment and followed the debates on techniques for working terracotta in Venice and Milan along with Tancredi and Valentini, celebrated practitioners of the ceramic art. At the end of the ‘50s he moved to Lecce to teach ceramics at the Istituto Statale d’Arte G. Pellegrini which at that time united the most dedicated Salentine artists. To this day he is director of studies at the Istituto bringing to it his experience and valuable
contribution. The origins of pottery techniques, at the outset functional, are lost in the mists of time. Though apparently simple, it is extremely complex for
those who wish to express their own voice using this material with all its phsyical and chromatic potential. Auro Salvaneschi has captured and perceived the secrets of the material and only thus has he succeeded in extracting and clarifying, moulding sculptural forms that are both pictorial and decorative. Ever hypercritical and not easily satisfied, he creates works using techniques that are both ancient and experimental. He is convinced that the idea only becomes an image if the artist knows his craft and is in control of it. His founts of inspiration are Nature and History: the first is for him life, ever the same but nonetheless varying, “earthly nourishment” in the pantheistic sense of the term. History is the guide, but not everyone is aware of the lessons it teaches, and the errors of an epoch carry with them death and destruction. He was deeply affected by the events of 11th September and his work bears the signs, its line more incisive like a wound that is difficult to heal and that can only be eased by the balm of time. He has taken part in many exhibitions and his works can be found in the Museo della Ceramica, Florence, and in Palazzi in the Salento. Critics are unanimous about the originality of the form and content of his works.

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