Museo Vito Mele - Museo Salento Museo Vito Mele - Museo Salento
Versione Italiana English Version
  Homepage
  Presentazioni
  Artisti / Opere
  Come arrivare
  Video
  Links

     
  Artisti / Artists : Museum Vito Mele  
 
Bruno Maggio
 

É nato a San Cesario di Lecce nel 1943, ha seguito il corso di studi presso l’Istituto Statale D’Arte “G. Pellegrino” di Lecce, dove ha conseguito il diploma. Dal 1963 al 1967 si trasferì a Firenze dove frequentò l’Accademia di Belle Arti. Sempre nel capoluogo
toscano conseguì il diploma in grafica pubblicitaria presso la scuola “Leonardo Cappiello” ed ebbe una gratificante esperienza di animazione cinematografica presso lo Studio Marchi. Nel 1976 abbandonò la grafica pubblicitaria e si dedicò ad un’accanita ricerca
nel campo della ceramica.
Il tema dell’ironia è il sostrato che alimenta la produzione di Bruno Maggio, scrutatore ed artista sensibile, sempre attento alle continue metamorfosi dell’Io. Ad un esame attento delle sue opere si avverte il dramma della commedia umana che si snoda sottile, frutto delle sue ricerche psicologiche e segniche. Queste indagini, indispensabili per delineare la tipologia dei suoi personaggi, caricano i contenuti di profonde connotazioni soggiacenti. Il suo palcoscenico è quello della commedia dell’arte con le tipologie dei
vizi e delle virtù, con gli sberleffi e gli intrighi. È una sorta di Molière, pronto ad intervenire, a guidare il riguardante e a lasciarlo alla fine con il fiato sospeso.
Nella sua produzione fa da sfondo il Salento con la sua carica di verve comica, di paura e di onnipotenza, di sacralità e di ottimismo. Un mondo totalizzante dove tutto partecipa del tutto. Il mondo degli umili, quello degli animali, che a loro volta riflettono
iconologicamente le diversità umane, come in Fedro ed in Esopo. Tutto il suo repertorio è legato dall’ingenuità di una narrazione fabulistica cementata e nutrita dall’eterna arma dell’ironia. Dal temperamento tranquillo e schivo Bruno Maggio non ha la pretesa di cimentarsi su temi aulici, eppure quanta aulicità si
sprigiona dai suoi personaggi e dalle sue composizioni. È l’aulicità dell’espressività, avvertibile nella mimica di un volto o di un gesto. Lo scultore diviene l’aedo silenzioso di una tradizione che si esprime con la sola voce della forma e del colore. Del passato ricompatta
e recupera la tradizione fittile messapica, di Gnathia e canosina; di quest’ultima riprende la coralità, i moniti e i sortilegi, in una sorta di caccia alle streghe medioevaleggiante eppure estremamente attuale. Le sue opere sono in musei ed in collezioni pubbliche e private.

CORRIDA, 2004
terracotta colorata, cm. 41,5x56x37,5

   

   
Bruno Maggio

Bruno Maggio was born in 1943 in San Cesario di Lecce and educated at the Istituto Statale d’Arte G Pellegrino in Lecce. In 1963 he went to the Florence Accademia di Belle Arti. He got a diploma in commercial art from the Leonardo Cappiello school and gained satisfying experience of animated film at the Studio Marchi. In 1976 he gave up commercial art and devoted himself to working in ceramics. The theme of irony underlies and nourishes his work. He is both an observer and a sensitive artist, aware of the continuous metamorphosis of the id. An attentive examination of his works reveals the drama of human comedy unfolding itself subtly, fruit of his study of psychology and symbolism. This investigation,
indispensable in outlining the typology of his characters, charges the content with deep subjective connotations. His theatre is that of the commedia
dell’arte with its archetypes of vices and virtues, its slapstick and its intrigues. He is a sort of Molière, ready to intervene, to guide the observer and
leave him with his breath held. The backdrop to his work is the Salento with its mixture of comic verve, fear and omnipotence, its sacredness and optimism. His is a world that is all-absorbing and in which all are part of the whole. It is the world of the humble and of the animals, which in their turn reflect human diversity, as in Fedro and Aesop. His entire repertory is linked to the ingenuity of narrative fable made concrete and nourished by the eternal weapon of irony. By nature quiet and shy, Bruno Maggio has no ambition to try his hand at high-flown themes although his characters and compositions emanate
nobility. It is the nobility of expressiveness that is perceptible in the mimicry of a facial expression or of a gesture. The sculptor becomes the silent aedo of a tradition that expresses itself with the voice of form and colour. He recomposes and recovers the Messapian tradition of Gnathia and Canosina of modelling in clay. From this last he borrows the harmony of the characters, the warnings, and the sorcery, to carry out a sort of medieval witch hunt that is nonetheless extremely relevant.
His works are in museums and public and private collections.

.