Scultore autodidatta, nasce a Lequile (Lecce)
nel 1905. Trovatello, viene adottato da una famiglia
del posto, che lo affida a baliatico ad una famiglia
di contadini. Nel 1921, dopo la travagliata infanzia,
che lo vede lavorare anche come pastore, parte
per il servizio militare. Al ritorno esercita
diversi lavori tra i quali il cementista. Nel
1931 inizia la prima opera: La montagna incantata.
Per completarla impiegherà più di
due anni. Nel 1932 si sposa e si trasferisce nella
casa di San Cesario (Lecce); in questo periodo
inizia
a realizzare le prime opere in cemento, in breve
tempo riempie la casa di sculture. Nel 1933, senza
lavoro e con problemi economici, parte in Africa
per venti mesi, dove lavora come minatore, e dove
entra in contatto con gli indigeni del posto,
apprendendo così la
tecnica di produzione di pigmenti con elementi
naturali. Nel 1946, rientrato definitivamente
in paese, apre unofficina per la riparazione
e vendita di biciclette; porta avanti anche lattività
di rottamaio e antiquario. Nel 1955 espone nella
piazza di San Cesario
il gruppo scultoreo La banda di Pinocchio. Nel
1960 la sua casa-museo è ormai completata,
e fa richiesta al Questore di Lecce del permesso
per lapertura del museo a biglietto non
gratuito. Nello stesso anno partecipa allInternacional
Galà a Milano. Nel 1962
inizia la costruzione del Santuario della Pazienza
(finito nel 1975). Nel 1966 è a Praga con
una sua personale organizzata dallIstituto
di Cultura Italiano. Nel 1975 partecipa al Giro
dEuropa dArte Naif Italiana,
le sue opere vengono così conosciute dal
grande pubblico. In questo periodo sono numerose
le mostre che Leandro
tiene in Italia e allestero (Lecce, Roma,
Pavia, Zurigo, Londra, Varsavia, Pescara,Milano,
Salsomaggiore, Genova, Bari, Pisa, Firenze, ecc.).
Molte riviste e quotidiani si sono occupati dellopera
dello scultore salentino. Muore a San Cesario
nel 1981. Attualmente molte delle sue opere sono
custodite nella casa-museo Ezechiele Leandro
a San Cesario: il sogno di tutta una vita, agli
inizi fortemente
contrastato anche dai suoi concittadini, che lo
credevano pazzo, e che ora, invece,
costituisce un patrimonio culturale di notevole
importanza.
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(Senza
titolo), 1960
terracotta, ferro, gesso, cemento e pietra
(terracotta, iron, plaster, cement and
stone), h. cm. 161
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A self-taught sculptor, Ezechiele Leandro
was born at Lequile in the province of Lecce in
1905. A foundling, he was adopted by a local family
and entrusted to a peasant woman to nurse. His
childhood was hard and he worked as a shepherd
before he left to do his military service in 1921.
On his return, he did a variety of jobs including
laying cement. In 1931 he began his first work
La Montagna Incantata which took him two years
to complete. He married the following year and
moved to San Cesario where he began to make his
first works in cement and in a short time filled
his house with sculptures. In 1933, unemployed
and with financial problems, he went to Africa.
He stayed there for 20 months working as a miner
and coming into contact with the locals from whom
he learned the techniques of making pigments with
natural materials. In 1946 he returned home and
opened a workshop in San Cesario where he repaired
and sold bicycles. He also dealt in scrap and
antiques. In 1955 he exhibited the sculpture La
Banda di Pinnochio in the piazza at San Cesario.
By 1960 his museum-home was completed and he put
in a
request to the Questura of Lecce for permission
to open to the paying public. That same year he
took part in the International Gala in Milan.
In 1962
he began making the Santuario della Pazienza which
took him 13 years to complete. The Italian Cultural
Institute organized a one-man show for him in
Prague in 1966. In 1975 he took part in the European
tour of Italian naive art. His works became known
to a wide public through further exhibitions in
many Italian cities as well as in Zurich, London,
and Warsaw, and through articles in many magazines
and newspapers.
Leandro died at San Cesario in 1981. Many of his
works can still be seen in his museum-home, the
dream of his lifetime which had initially run
into opposition from his fellow citizens who thought
he was crazy, but is today recognised as a cultural
heritage of notable importance.
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