Lo scultore è nato a Volterra nel 1908,
ha avuto la sua prima formazione in ambito regionale
tra i maestri umbri che scolpivano
lalabastro. Di fondamentale importanza,
per il determinarsi dei suoi precisi orientamenti
stilistici e culturali, fu lesperienza vissuta
nella sua Volterra e linteresse per la ricerca
morfologica che lo condusse a continue sperimentazioni
stilistiche e tecniche. Negli anni
trenta si trasferì a Lecce come Capofficina
per linsegnamento della scultura in pietra
presso la Reale Scuola d Arte Applicata
allIndustria G. Pellegrino di
Lecce. Lesperienza didattica fu per lui
estremamente positiva e per gli allievi del capoluogo
salentino, esaltante. In questambito profuse
le sue capacità organizzative e le sue
innate doti di educatore, tanto da costituire
una Scuola. Nellambiente degli scultori
leccesi operò una svolta non solo stilistica
ma anche tecnica. Introdusse strumenti più
raffinati, di solito utilizzati per scolpire lalabastro
che necessitano di una lavorazione più
attenta, ma migliorano la qualità dei manufatti.
La guerra lo coinvolse direttamente, fu costretto
ad arruolarsi presso il Genio. Toccanti sono le
lettere che in quel periodo scrive agli amici
più cari. In questa corrispondenza si nota
lamore per la moglie e langoscia e
il tormento di saperla al confino. Dopo la guerra
ritornò nella sua Volterra. Chiuse la sua
carriera come direttore dellIstituto Statale
dArte di Acqui dove si spense nel luglio
del 1966. Personalità taciturna ma sensibile
ed attenta ai cambiamenti che nel primo cinquantennio
del 900 si avvertivano nellaria. Accettò
le nuove tendenze, ma rimase sempre legato ad
una classicità di fondo. I temi da lui
prediletti furono le figure femminili ed i ritratti.
Partecipò a numerose mostre nazionali ed
internazionali: alla biennale di Venezia, alla
Quadriennale di Roma, alla Mostra Mercato di
Firenze, per citarne solo alcune. La Revue
Moderne parigina gli dedicò un lungo
articolo. Le sue sculture sono in tutti i musei
del mondo.
Tra le opere che lo scultore ha lasciato nel Salento
ricordiamo lo splendido bassorilievo traforato
in bronzo nella cappella Carofiglio e la statua
della Madonna, montata a sbalzo ed alta 3 metri,
sulla facciata della chiesa di Salice Salentino.
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DONNA
CHE SI SVESTE (woman undressing), 1954
cemento lucidato (polished cement), h.
cm. 114
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The sculptor Guido Gremigni was born at Volterra
in 1908. His first training was with craftsmen
in Umbria carving alabaster. His experiences in
Volterra and his interest in form led him to experiment
with style and technique and were of fundamental
importance in determining his direction. In the
thirties he moved to Lecce as head of stone carving
at the G. Pellegrino school of industrial art.
The teaching experience was positive for him and
highly stimulating for his pupils. A gifted teacher,
he marks a turning point in both style and technique
for the sculptors of Lecce. He
introduced tools used for working alabaster which
demand a greater attention to detail but improve
finish. The war affected him directly in that
he was conscripted into the Engineers. Letters
written to his friends during this period are
moving. In this
correspondence his love for his wife and his anguish
and torment at her exile stand out. After the
war he returned to Volterra where he completed
his
career as director of the Istituto Statale dArte
of Acqui. He died in 1966.
A taciturn character, he was nonetheless sensitive
to and aware of the changes in the air in the
first half of the 20th century. He accepted the
new
trends but remained fundamentally classical in
style. His favoured themes were the female figure
and portraits. He took part in many exhibitions
and his works are to be found in museums throughout
the world. Works to be seen in the Salento are
the bas relief at the Carofiglio chapel and the
statue of the Madonna on the facade of the church
at Salice
Salentino.
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