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Artisti / Artists : Museum Vito
Mele |
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Mauro Staccioli |
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Nasce a Volterra nel 1937. Inizia la sua attività
espositiva agli inizi degli anni Settanta, continua
poi ad esporre in numerose città italiane
e straniere: Milano, Firenze, Parma. Torino, Mantova,
Ravenna, Macerata, Verona, Roma, Lione, Varsavia,
Tel Hai (Israele), Bruxelles. Nel 1976 è
alla XXXVII Biennale Internazionale dArte
di Venezia, rassegna cui parteciperà anche
nel 1978. Nel 1982 è presente alla collettiva
londinese Arte Italiana 1960-1982; nel 1991 partecipa
alla XV Biennale Internazionale del bronzetto
a Padova; e, nel 1998, alla IX Biennale Internazionale
di Scultura, Città di Carrara. Numerose
sono le opere permanenti realizzate da Staccioli
in Israele, California, Seoul (Corea), Bergamo,
San Casciano di Val di Pesa, Santo Stefano di
Camastra, Portogallo, Vignate. Unopera
di Staccioli - scrive Lea Vergine nel 1997 - è
essenzialmente un intervento nello spazio esterno;
anche i dolmen, le piramidi, le opere di Caro
e di King hanno avuto e hanno funzione e collocazione
simile, ma la differenza con la scultura puramente
astratta o con quella minimal consiste nel carattere
paradossale, provocatorio della forma gigantesca
(
). E queste masse giganti sono capaci,
con tutte le dimensioni fuori scala umana, di
proporsi dialetticamente o in contestazione con
la struttura architettonica che le contiene (
).
Geometria e ambiente circostante - conclude la
Vergine - sembrano affrontarsi come entità
inconciliabili ma, in realtà,
si legano di una complicità o compartecipazione
che supera lantagonismo intellettuale.
Sue opere si trovano in diversi spazi museali
in Italia e allestero. Vive e lavora a Milano.
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SENZA
TITOLO, 2003
grafite e acrilico su carta, cm. 35x50
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Mauro Staccioli |
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Mauro Staccioli was born in 1937 in Volterra.
He began to show his work at the beginning of
the 70s in Italy, and abroad in France,
Poland, Israel and Belgium. He exhibited at the
Venice Biennale in 1976 and 1978, and in 1982
took part in the group show,Arte Italiana 1960-82,
in London. In 1991 he took part in the 15th Biennale
of bronzes in Padova, and in 1998 the 9th Sculpture
Biennale in Carrara. His works are on permanent
display in Israel, California, Korea, and Portugal,
and in Italy at Bergamo, San Casciano di Val di
Pesa, and Vignate. In 1997 Lea Vergine wrote that
a Staccioli work is essentially an intervention
in external space. Dolmens, pyramids, the works
of Caro and of King have had and have functions
and similar settings. But the difference from
purely abstract or minimal sculpture consists
in the paradoxical
character, the challenge of the gigantic form.
These vast masses are capable, with their dimensions
beyond human scale, of putting themselves
forward dialectically or in opposition to the
architectural structure that contains them. Geometry
and surroundings, concludes Vergine, seem to
confront one another as irreconcilable entities.
But in reality they are linked by a complicity
or co-partnership that overcomes intellectual
antagonism.
His works can be found in museums in Italy and
abroad. He lives and works in Milan.
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