Nasce nel 1966 a Surbo (Lecce), dove vive e
lavora. Esordisce, nel 1983, con una personale,
allestita a Surbo; da allora, espone in diverse
città italiane: Lecce (1989), Brindisi
(1995), Milano (1997; 1999), Mola di Bari (1998),
ecc. Partecipa anche ad importanti mostre collettive
con notevole successo di pubblico e critica; tra
le tante ricordiamo: 1989, Il bello
del narrare, a cura di A. Basile, Mesagne; 1992,
Premio nazionale di pittura Sobrile, a cura di
R. Maggio Serra e R. Passoni, Mole Antonelliana,
Torino; 1996, Ovali rotariani I. Arte come progetto
di vita, a cura di L. Caramel, Rotary International,
Sothebys, Teatro
Manzoni,Milano; 1997, I Triennale darte
sacra contemporanea, a cura di T. Carpentieri,
Seminario Vescovile, Lecce; 1999, Nel luogo del
primitivo - testimonianze darte jonico-salentina,
a cura diM. Guastella,Manduria (Taranto); PremioMarche,
a cura di L. Caramel, E. Crispolti, S. Cuppini,
D. Guzzi, C. Spadoni eA. Ginesi, Mole Vanvitelliana,Ancona;
2000,Arte Fiera, Galleria San Carlo, Bologna;
Pitture, 21 artisti del XXI secolo, a cura di
M. Guastella, Castello Aragonese, Otranto; Una
banca per larte oltre il mecenatismo, a
cura di E. Bilardello e G. Strazza; Terzo Millennio,
premio internazionale di scultura, Erbusco (Brescia).
Il linguaggio figurativo di
Sava si fonda, come dice Luciano Caramel, su materiali
connessi alle sue radici nel Salento contadino,
determinanti per la sua formazione, con una stretta,
caratterizzante interazione tra strumenti espressivi
e messaggio esistenziale, in un determinato contesto
antropologico. Si trattava (il verbo impiegato
dal critico fa riferimento ad opere precedenti,
come gli Orologi, N.d.R.) - continua Caramel -
di legni e ferri già carichi di una loro
storia, anche proprio di rapporto con luomo,
il suo lavoro, la sua fatica, che ne avevano provocato
la forma e poi lusura, secondo ancora un
percorso diramato nel trascorrere del tempo, e
della vita (
) . Sue opere si trovano
in collezioni pubbliche e private.
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EQUILIBRIO,
2003
ferro e pietra (iron and stone), h. cm.
134
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Salvatore Sava lives and works in Surbo,
a town on the outskirts of Lecce, where he was
born in 1966 and had his first show in 1983. His
subsequent one-man shows were in Lecce (1989),
Brindisi (1995), Milan (1997, 1999) and Mola di
Bari (1998). His works also won acclaim in numerous
collective exhibitions: Il Bello del narrare,
Mesagne (1989); Premio nazionale di pittura Sobrile,
Turin (1992); Ovali rotariani I. Arte come progetto
di vita,Milan (1996); I Triennale darte
sacra contemporanea, Lecce (1997); Nel luogo del
primitivo - testimonianze darte jonico-salentina,
Manduria and Premio Marche, Ancona (1999); Arte
Fiera, Galleria San Carlo, Bologna; Pitture, 21
artisti del XXI secolo, Otranto; Una banca per
larte oltre il mecenatisma; Terzo Millennio,
Erbusco (2000). Luciano Caramel says that Savas
figurative language has its origins in the materials
connected with his peasant roots in the Salento
which have
led to a direct interaction between the instrument
of expression and the existential message in a
defined anthropological context. These instruments,
used in works such as Orologi, are wood and iron,
materials already charged with their own history
in relation to man, his work, and his effort which
has dictated their form and the way they wear
through the ages.
Savas works can be found in private and
public collections.
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